Per alcune prestazioni Fisioterapiche siamo disponibili ad offrire anche un servizio a domicilio.

I nostri fisioterapisti
Dott. Rossi Nicola
Dott.ssa Spina Letizia

TERAPIE

TECARTERAPIA

La Tecar Terapia è riconosciuta come uno dei trattamenti di maggiore rapidità ed efficacia nella cura di molte patologie articolari, osteoarticolari e muscolari, sia acute che croniche.

Ricorrere alla Tecar Terapia significa ricorrere ad una tecnologia avanzata, scientificamente sperimentata e rigorosamente brevettata, che ha cambiato il mondo della fisioterapia.

Al cuore del metodo, un principio rivoluzionario, che agisce nei tessuti biologici profondi in modo naturale e non invasivo, attivando all’interno i processi riparativi e antinfiammatori.

Determinante, per la messa a punto del metodo, è stata l’esperienza nello sport agonistico, dove accelerare i tempi di ripresa è una necessità fondamentale.

Il sollievo dal dolore è spesso immediato e i tempi di guarigione decisamente ridotti: inoltre, grazie al suo carattere non invasivo, il metodo è assolutamente indolore.

La Tecar Terapia ha già dato brillanti risultati nel trattamento di:

  • postumi di fratture
  • artropatie da malattie autoimmuni – mialgie – deficit articolari
  • quadri degenerativi – stiloidite radiale – sindrome del tunnel carpale
  • rizoartrosi – epicondilite – epitrocleite – sindrome della cuffia dei rotatori
  • capsuliti retrattili – sindrome da conflitto sub-acromiale
  • cervicalgia – cervicobrachialgia – lombalgia – lombosciatalgia
  • periartrite coxo-femorale – coxalgie/coxoartrosi
  • patologie adduttorie – gonoartrosi – tendinite rotulea
  • distorsione tibio tarsica – tendinite achillea
  • fascite plantare – metatarsalgia
  • nei programmi riabilitativi post chirurgici (interventi di artroprotesi)
  • medicina estetica

ONDE D'URTO RADIALI

Le onde d’urto sono una terapia efficace, sicura e non invasiva indicata per il trattamento delle affezioni muscolo-scheletriche, sia acute che croniche.
In presenza di patologie articolari e muscolari aiutano a ridurre il dolore.

Un breve ciclo di trattamenti con onde d’urto consente di curare, con comprovata efficacia:

  • Tessuti molli
    • borsiti
    • pubalgia
    • epicondilite
    • epitrocleite
    • tendiniti e tendinopatia calcifica della spalla (cuffia dei rotatori)
    • tendiniti e tendinopatia calcifica dell’achilleo
    • fascite plantare
    • lesioni muscolari
  • Tessuti duri
    • periostite
    • coxartrosi
    • gonartrosi
    • rizoartrosi
    • spina calcaneare

Le onde d’urto sono un’onda acustica ad alta pressione, caratterizzate da impulsi di intensità elevata, distanziati tra loro nel tempo, tali da non produrre alcun effetto termico.

Vengono indotte da un generatore elettromagnetico e producono diversi tipi di risposte nei tessuti trattati.

In particolare, nel tessuto osseo, si osserva una reazione di tipo osteogenetica ed una di tipo  vascolare, mentre nei tessuti molli, oltre ad una risposta vascolare, si verifica anche un effetto antinfiammatorio ed antalgico.

ONDE D'URTO FOCALIZZATE EXTRA-CORPOREE (MANU MEDICA)

La terapia con onde d’urto extracorporee – chiamata anche ESWT (Extracorporeal Shock Wave Therapy) – consiste in un trattamento non invasivo ed estremamente efficace: l’onda è generata da un elettrodo che produce una scarica elettrica in una camera contenente liquido e trasmessa mediante una membrana (testa di terapia), che è posta a contatto con la cute e permette la trasmissione delle onde d’urto in profondità, con un effetto anti infiammatorio e analgesico sui tessuti molli.

Attraverso le onde d’urto extracorporee è possibile trattare a livello ambulatoriale patologie in ambito ortopedico.

 

Modalità di trattamento

Il paziente viene fatto sedere o distendere su un lettino e sulla parte anatomica da trattare viene appoggiata la membrana della testa di terapia, sulla quale precedentemente è stato applicato il gel per ultrasuoni.

Il trattamento dura pochi minuti e, nella maggior parte dei casi, è del tutto indolore.

Il numero dei trattamenti viene stabilito dal medico in base alla gravità della patologia e alla risposta specifica di ogni soggetto.

In generale le patologie più complesse vengono risolte con 2-3 sedute terapeutiche effettuate a intervalli di circa 1-2 settimane, con successo per oltre il 90% dei casi.

Il trattamento è sconsigliato ai soggetti portatori di pacemaker, in terapia anticoagulante e alle donne in stato di gravidanza, per i quali la terapia a onde d’urto è controindicata.

LASERTERAPIA AD ALTA POTENZA

L.A.S.E.R. o comunemente LASER (Amplification by Stimulated Emission of Radiation), sta ad indicare il fenomeno della amplificazione della luce attraverso l’emissione stimolata di radiazioni.

Il ruolo del Laser è essenzialmente antalgico e antiinfiammatorio; i benefici sono dovuti:

  • all’attività biostimolante, intesa come capacità di velocizzare i processi energetici e le reazioni biochimiche dei tessuti (che risultano alterati nei processi patologici);
  • all’effetto termico (vasodilatazione-vasocostrizione).

Non esistono dei parametri standard di trattamento, per cui è necessario adattarli a seconda delle specifiche esigenze di  ogni paziente e della patologia, sempre nel rispetto della massima  sicurezza.

I risultati del trattamento sono progressivi, tranne nella patologia di origine traumatica, dove si osservano risultati positivi molto rapidi.

Nella patologia acuta mediamente sono sufficienti 8-10 sedute.

Nella patologia cronica si può arrivare a 15 sedute, con la stessa frequenza della patologia acuta.

Indicazioni specifiche

  • Artrosi: del rachide, coxartrosi, gonartrosi, cervicoartrosi
  • Artrite Reumatoide
  • Spondilite Anchilosante
  • Epicondilite
  • Periartrite
  • Sindrome del Tunnel Carpale
  • Lombalgie, Lombosciatalgie, Cervicobrachialgie
  • Fibromiositi
  • Patologie Muscolari: contratture, distorsioni, miositi, strappi muscolari
  • Patologie Tendinee: borsiti, tendiniti, tenosinoviti
  • Patologi Traumatiche: contusioni, ematomi, traumi articolari, distorsioni, fratture
  • Patologie Dermatologiche: ustioni, innesti cutanei, ulcere, cheloidi, cellulite
  • Patologie Angiologiche: insufficienza arteriosa e venosa

Controindicazioni assolute

  • Gravidanza
  • Neoplasie

MAGNETOTERAPIA

In questa terapia vengono utilizzati impulsi elettromagnetici a bassa frequenza, al fine di dare un aiuto nella cura di diverse sintomatologie legate a stati infiammatori o a patologie ossee

La Magnetoterapia è efficace perché i campi magnetici pulsati interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio.

Agiscono sulle membrane cellulari ripristinando il loro corretto potenziale che è fondamentale per assicurare l’apporto di nutrienti all’interno della cellula.

Inoltre i campi magnetici riattivano la circolazione sanguigna, migliorando l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti.

Nel caso delle cellule nervose, il più rapido recupero del potenziale di membrana è in grado di aumentare la soglia di percezione del dolore, inducendo di fatto un certo effetto analgesico.

La stessa azione a livello delle membrane intracellulari porta al ripristino della produzione ottimale di ATP, la molecola che porta energia a tutte le strutture cellulari dell’organismo.

A livello di organi e strutture anatomiche, questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell’infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi.

In più i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni Calcio all’interno dei tessuti ossei, che è in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture.

Indicazioni specifiche:

  • osteoporosi: favorisce la mobilizzazione degli ioni di calcio e il consolidamento dell’osso osteoporotico concorrendo alla riduzione del dolore;
  • per il meccanismo precedentemente descritto contribuisce a riattivare il processo di riparazione nel ritardo di consolidazione ossea;
  • pseudo-artrosi, osteonecrosi, artrosi, algoneurodistrofia, sindromi canalicolari (ad es. il “tunnel carpale”), cervicalgia, lombalgia, periartrite di spalla, epicondilite.
  • edemi d’origine traumatica o infiammatoria, lesioni cutanee a difficile guarigione (ulcere post-traumatiche o flebostatiche, decubiti, ustioni).

Controindicazioni 
Non devono sottoporsi a magnetoterapia:

  • pazienti portatori di pace maker o altri elettrostimolatori a permanenza (le protesi acustiche devono essere rimosse prima di sottoporsi al trattamento);
  • pazienti con patologie tumorali accertate;
  • pazienti con morbo di Paget;
  • pazienti con disturbi ematologici (piastrinopenia, anemia, linfomi) e stati emorragici di qualsiasi tipo in quanto il trattamento, inducendo vasodilatazione, potrebbe causare perdite di sangue.

ULTRASUONI

Gli ultrasuoni sono delle onde sonore a frequenza tanto elevata da non poter essere percepite da orecchio umano.

Queste onde si propagano attraverso i tessuti. Nello specifico del corpo umano, gli ultrasuoni reagiscono con i tessuti in modo da dare un effetto:

  • termico, nel passaggio da un tessuto e l’altro (es: tra grasso e muscolo) si sviluppa calore ed aumento di circolazione
  • metabolico, aumento dell’attività cellulare e dell’apporto di sangue nei tessuti
  • meccanico, elasticizzando il tessuto fibroso L’applicazione degli ultrasuoni avviene o direttamente sulla superficie corporea o immergendo in acqua la zona dolente (mani, piedi…).

Indicazioni al trattamento:

  • malattie reumatiche di tipo degenerativo (artriti, gotta…)
  • artropatie degenerative (artrosi) e post-traumatiche (fratture)
  • lombalgie e lombosciatalgie
  • fibrositi
  • contratture muscolari
  • mialgie (fascite plantare, palmare…)
  • tendiniti (calcificazioni, speroni calcaneari, epicondilite…)
  • periartrite scapolo-omerale

Controindicazioni:

  • neoplasie
  • malattie cardiocircolatorie scompensate
  • infiammazioni acute o stati febbrili
  • endoprotesi metalliche o placche
  • arteriopatie periferiche o varici

ELETTROTERAPIA (TENS - IONOFORESI - ELETTROSTIMOLAZIONI - CORRENTI DIADINAMICHE - ECC)

T.E.N.S. (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation)

Stimolazione elettrica, attraverso la cute, dei nervi con l’obiettivo di ottenere un effetto antalgico su dolori cronici ed acuti.

Esistono diversi parametri per l’applicazione di questa forma di corrente e sul posizionamento degli elettrodi.

Di norma si utilizzano correnti di bassa frequenza (TENS convenzionali: 50–150 Hz; TENS endorfiniche da 1 a 5 Hz) e la stimolazione diretta riguarda il decorso nervoso che controlla l’innervazione sensitiva della zona o sede del dolore.

L’effetto antalgico è lo scopo principale della terapia, in modo da ridurre l’uso di farmaci analgesici.

Indicazioni al trattamento:

  • dolori localizzati (non da causa infettiva)
  • dolori di tipo reumatico
  • osseo o nervoso: lombalgie, dorsalgie, sciatalgie, cervicalgie
  • distorsioni
  • lussazioni
  • contusioni
  • crampi muscolari
  • stiramenti muscolari
  • nevriti
  • emicranie
  • dolori post-chirurgici
  • post-partum, ecc..

Controindicazioni:

  • pazienti portatori di pace-maker
  • donne in gravidanza
  • soggetti affetti da epilessia: in questi casi le terapie possono essere praticate solo su accurata prescrizione del medico.

 

Ionoforesi 

La ionoforesi è un tipo di elettroterapia antalgica e antinfiammatoria che utilizza la corrente continua unidirezionale al fine di trasportare medicamenti allo stato ionico, evitando così di iniettare i medicinali attraverso aghi ma utilizzando, appunto, lo stato di ione del medicinale stesso senza provocare dolore.

La ionoforesi viene effettuata con un apparecchio che ha due elettrodi (uno positivo e l’altro negativo) di gomma speciale conduttiva.

La fiala del farmaco viene distribuita su una delle superfici assorbenti degli elettrodi che viene poi applicato nel punto in corrispondenza della zona da trattare, mentre l’altro elettrodo sarà posizionato in vicinanza: la corrente trasporterà gli ioni del farmaco nelle zone che necessitano di questo particolare trattamento.

I vantaggi della ionoforesi sono diversi: permette di introdurre nell’organismo, direttamente nella zona da trattare, sostanze medicamentose assolutamente senza dolore e senza apportare alcun danno ad altri organi; migliora il trofismo dei tessuti superficiali e profondi.

E’ particolarmente efficace nelle patologie della spalla, del gomito, polso, mano, coxo-femorale, ginocchio e tibio-tarsica.

Numerose risultano essere le affezioni trattabili con la ionoforesi perché, a seconda del farmaco utilizzato, questa tecnica può svolgere un’azione antalgica, antinfiammatoria, antiedemigena, miorilassante e ricalcificante.

La ionoforesi è controindicata  nei soggetti con presenza di pace-maker, lesioni cutanee, epilessia, ipoestesia cutanea.

 

Elettrostimolazioni

L’elettrostimolazione è una tecnica che riproduce la contrazione muscolare, ottenuta mediante l’applicazione di un impulso elettrico, utilizzata prevalentemente a scopo terapeutico.

Ottiene significativi risultati nella cura di patologie muscolari sia di tipo traumatico che degenerativo.

Viene anche utilizzata per il potenziamento muscolare.

MASSOTERAPIA

La massoterapia è ad oggi uno dei più diffusi trattamenti fisioterapici.

E’ praticata sulla superficie corporea allo scopo di migliorarne la circolazione sanguigna ed il trofismo dei tessuti, di favorire l’eliminazione delle scorie metaboliche, di restituire mobilità agli arti compromessi da lesioni muscolari.

Il massaggio praticato sui tessuti molli (pelle, sottocutaneo, legamenti, tendini e muscoli) cerca di restituire, tramite un’azione rilassante o tonificante a seconda delle situazioni terapeutiche, la normale mobilità alle strutture lese, compromesse non solo da affezioni traumatiche (quali ad esempio da contratture) ma anche da affezioni reumatiche, circolatorie o nervose.

La massoterapia trova infatti impiego in reumatologia e in traumatologia grazie alla facilitazione del riassorbimento di ematomi ed edemi ed alla risoluzione di contratture muscolari.

FISIOKINESITERAPIA

E’ l’insieme di tecniche fisiche, chinesiterapiche e manipolative che mirano a considerare il paziente nel suo aspetto globale e a migliorarne lo stato di salute.

Le mobilizzazioni aiutano a mantenere sciolte le articolazioni, a sviluppare o recuperare la forza muscolare e ad aumentare la circolazione sanguigna e linfatica grazie al movimento attivo e passivo.

La fisiochinesiterapia è efficace per patologie come artrosi, artriti, tendiniti e distorsioni; è un valido supporto per il recupero ed il mantenimento della funzionalità dell’apparato locomotore, ma anche per la riduzione dei tempi di recupero di articolazioni sovraffaticate, traumatizzate o sovraccaricate.

Trova indicazione anche nel trattamento di patologie su base neurologica quali ipotonotrofie, ecc.

Anche le patologie cardio-vascolari utilizzano la fisiokinesiterapia per un buon recupero cardio-respiratorio.

La fisiochinesiterapia si avvale anche di tutta la terapia fisica strumentale quale Tecar, elettroterapia, T.E.N.S., onde d’urto, ultrasuoni, magnetoterapia e laserterapia.

  • Fisioterapia Individuale (Correttiva – Personalizzata – Riequilibrio posturale – Stretching)
  • Rieducazione post-traumatica e post-chirurgica

FISIOTERAPIA NEUROMOTORIA (PROPRIOCETTIVA - SENSO MOTORIA)

TAPING NEURO-MUSCOLARE

Il taping è un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico.

E’ una tecnica basata sul processo di guarigione naturale del proprio corpo, attraverso l’attivazione dei sistemi circolatori e neurologici.

  • Corregge la funzione muscolare
  • Aumenta la circolazione del sangue / linfa
  • Riduce il dolore
  • Assiste nella correzione di allineamento dell’articolazione

Il taping ha avuto negli anni un continuo aggiornamento basato sull’esperienza clinica e sulla ricerca di istruttori certificati in tutto il mondo.

Viene usato in molteplici aree della fisioterapia e della riabilitazione come supporto ad altre tecniche migliorandone effetti e risultati.

Indicazioni:

  • trattamento di danni muscolari da sport
  • trattamento dell’edema e gestione del dolore
  • infiammazioni e rigidità articolari
  • affaticamento muscolare
  • vizi posturali
  • postumi di traumi

RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

La riabilitazione del pavimento pelvico può essere definita come un insieme di tecniche specifiche di tipo conservativo (non si parla di metodiche chirurgiche e/o farmacologhce) che hanno come obiettivo la correzione di molteplici disfunzioni.

Esistono diverse problematiche legate ad alterazioni funzionali del pavimento pelvico, organo di estrema importanza per il sostegno e la sospensione dei visceri pelvici (utero, vescica, retto-ano), la continenza urinara e anale, il parto, la funzione sessuale.

I sintomi che nascono dallo squilibrio di queste funzioni, in base all’organo interessato, possiamo distinguerli in: urinari, vaginali, ano-rettali.

I sintomi urinari possono riassumersi in:

  • Perdita involontaria di urina
  • Urgenza ad urinare
  • Necessità di urinare spesso (più di 8 volte nelle 24 ore) in assenza di infezioni urinarie
  • Difficoltà a svuotare completamente la vescica
  • Senso di peso vescicale

I sintomi vaginali più frequenti sono:

  • Senso di peso dovuto alla presenza di prolassi
  • Dolore post-parto causato da lacerazioni o episiotomie
  • Dolore con i rapporti sessuali
  • Diminuzione della percezione sessuale

I sintomi ano-rettali si traducono in:

  • Perdita involontaria di gas e/o feci
  • Urgenza alla defecazione (correre al bagno quando si avverte lo stimolo)
  • Mancata percezione dello stimolo evacuativo
  • Difficoltà di svuotare l’ano dalle feci/difficoltà alla defecazione
  • Mancata capacità a coordinare le spinte defecatorie
  • Dolore anale e/o perineale

La presenza di soltanto uno dei sintomi qui sopra citati è indice di disfunzione del relativo organo.

Occorre, perciò fare ricorso ad un medico specialista in campo uro-ginecologico e/o coloproctologico.

Il primo approccio per la cura di questi sintomi, quando non siano dovuti a malattie organiche che solo la visita medica specialistica può evidenziare, è di tipo riabilitativo, proprio perché si è sempre più indirizzati a migliorare la qualità di vita della persona, riducendo al minimo gli interventi invasivi.

Nei casi in cui sia previsto un approccio chirurgico e/o farmacologico, il trattamento riabilitativo è, comunque, un valido supporto perché dà una educazione al paziente rendendolo consapevole dei corretti movimenti nelle varie attività quotidiane, che lo aiutano a prevenire una ricaduta (educazione perineale).

Le tecniche riabilitative sono rappresentate da:

  • Chinesiterapia pelvi-perineale
  • Biofeedback terapia
  • Stimolazione elettrica funzionale

Un ciclo di trattamento riabilitativo varia in genere da 5 a 15 sedute in relazione al problema da trattare e alla risposta del paziente, soprattutto nella fase di presa di coscienza dell’area perineale.

OSTEOPATIA

L’osteopatia è una scienza terapeutica naturale, non invasiva e indolore, fondata su una conoscenza precisa della fisiologia e dell’anatomia del corpo umano, che aiuta il corpo ad autoregolarsi.

Si serve di ogni mezzo manuale di diagnosi per evidenziare le disfunzioni e l’assenza di mobilità dei tessuti che comportano un’alterazione dell’equilibrio generale dell’individuo.

La medicina osteopatica si basa sulla convinzione che il corpo, da solo, sia in grado di fabbricare i rimedi contro le malattie e le disfunzioni dell’organismo, quando le sue relazioni strutturali sono normali, la sua nutrizione è buona ed è inserito in un buon ambiente.

La convinzione di fondo dell’osteopatia è che noi siamo “magnificamente ben fatti”, per cui abbiamo già dentro di noi la capacità di difesa verso gli stimoli esterni.

Il ruolo dell’osteopata è quello di esaminare la persona nella sua globalità, con l’intento di ricercare le cause del disequilibrio che generano le varie patologie, non soffermandosi, nella sua indagine, solo ai sintomi del paziente.

Alla base del metodo osteopatico vige il concetto di Prevenzione.

Lo scopo è infatti quello di evitare il presentarsi di blocchi o riduzioni di mobilità, verificando preventivamente che le interrelazioni tra le diverse strutture corporee siano in equilibrio.

Il trattamento Osteopatico

Per trattare i pazienti l’osteopata utilizza le sue mani e vari tipi di tecniche, scegliendo sempre quella più appropriata ad ogni singola persona e alla sua condizione.

Utilizza dei test manuali per recuperare, sempre manualmente, la mobilità ridotta o persa; non tratta mai un sintomo solo, ma prende in carico la globalità del paziente, sapendo che la causa iniziale delle disfunzioni può essere lontana, in un’altra regione corporea.

Indicazioni della disciplina osteopatica

Le indicazioni meccaniche sono quelle più conosciute e maggiormente rappresentate in quanto l’osteopatia riassetta l’apparato scheletrico, i muscoli ed i legamenti.

Tratta anche le seguenti patologie:

  • dolori alla colonna vertebrale  con o senza irradiazioni, tipo: sciatalgie, cruralgie, lombalgie, lombo-sciatalgie, nevralgie intercostali, dorsalgie, cervicalgie, nevralgie cervicali e brachiali, torcicollo ecc.
  • dolori agli arti ed alle articolazioni, come distorsioni, tendiniti, blocchi, reumatismi ecc.
  • dolori al cranio e disfunzioni come mal di testa, emicranie, alcune affezioni di tipo ortodontico e della mascella, nevralgie facciali, alcuni problemi degli occhi, sinusiti, affezioni craniche dei bambini legate al parto, ecc.
  • disfunzioni ai visceri: problemi digestivi e di assorbimento dei cibi, coliche epatiche, cattiva funzionalità della colecisti, gastrite, colite, diarrea, stipsi, cistite, forme di sterilità, problemi mestruali, ecc.

MANIPOLAZIONE FASCIALE - METODO STECCO

La Manipolazione Fasciale Metodo Stecco

La Manipolazione Fasciale è una terapia manuale che agisce direttamente sul tessuto connettivo denso (fascia) con valutazione e trattamento delle disfunzioni che riguardano l’apparato muscolo scheletrico e viscerale.

Il trattamento agisce su una combinazione precisa di punti che mira alla causa primaria della patologia dolorosa in atto, al riequilibrio delle tensioni fasciali che regolano la coordinazione e l’elasticità articolare.

Sviluppando attrito e calore profondo, si ripristina il corretto e vicendevole scorrimento fra i diversi piani fasciali, normalizzando così la funzionalità muscolare ed articolare e garantendo la scomparsa del sintomo doloroso. Si utilizzano gomito, nocca o polpastrello per insinuarsi tra le diverse strutture fasciali fluidificando la sostanza fondamentale dei tessuti connettivi.

SPECIALISTI A PORTATA DI MANO